Partorire, e poi il nulla

luglio 22, 2013

L'afa di questi giorni mi porta indietro nel tempo, esattamente ad un anno fa. Ricordo che col pancione e quasi venti chili in piu l'unica cosa che volevo era partorire. E per un periodo di tempo avevo anche perso il senno, discutevo con chiunque provasse a dire che avrei partorito in fretta, che tutte lo hanno fatto e che di dolori non si muore. Se certo, bravi a dire cazzate.

Comunque come dicevo, un anno fa avevo i piedi grossi come cotechini, a malapena potevo camminare (vedi emorroidi), non riuscivo a dormire ed ero ossessionata dai cubetti di ghiaccio. Poi avvenne il giorno tanto atteso, e dopo giorni di false contrazioni anch'io ho dato alla luce il mio piccolo cucciolo di uomo. Ma c'è qualcosa di davvero strano, tutto il tempo che ho trascorso in sala parto era come se non ci fossi, non ero  io a partorire, non avevo nessun coinvolgimento emotivo. E' anche vero che ero stremata dal dolore, che la mia mente era completamente offuscata ed avevo un solo pensiero in testa: "tiratemelo fuori!". Non provavo quella emozione di vederlo nascere, non provavo niente se non sollievo quando ormai era finita, finalmente. Cosi la mia mente sottoposta a grande stress fisico ha staccato la spina dai connettori emotivi, ed io ero un automa fissa nel compiere il mio lavoro. Suona un po' esagerato, ma rende comunque l'idea.
Chissà quante hanno avuto parti difficili, oppure come me erano emotivamente vuote. Penso che nelle situazioni di gran ansia, paura, stress molti di noi hanno vissuto momenti in terza persona, hanno ricordi offuscati o completamente assenti. Ho vissuto il mio parto in tal modo, molte cose nemmeno le ricordo. Non ricordo assolutamente il secondamento, non ricordo nessuna voglia di spingere, non ricordo cosa io e mio marito abbiamo parlato per undici ore in stanza.
A volte va cosi, uno sogna il parto super emotivo, lacrime, baci e sguardi ed invece finisce che nemmeno hai realizzato che eri proprio tu che partorivi.

You Might Also Like

4 replies

  1. Ma guarda, nemmeno io. A parte che urlare proprio non mi e' venuto, mai, nemmeno a una spinta. Ma quattordici, o undici, ore son tante. Anche io ero stremata, e non ne potevo piu', ma non insofferente, ero proprio stanca. Tanto che dopo la spinta decisiva mi hanno dovuto dire Ehi, ecco tua figlia!, e me l'hanno messa in braccio.
    E non so mica quante hanno 'sto parto romanzato, sai?

    RispondiElimina
  2. Stessa cosa per me!! quando sento dire che appena te lo appoggiano addosso è amore a prima vista, mi viene da ridere perchè per me non è stato assolutamente così...ero così sollevata dal fatto che fosse finito tutto quel dolore che non capivo niente...non ho ricordi nitidi neanche io e quando me lo hanno dato in braccio e hanno cominciato a "cucire" a vivo senza aspettare che l'anestesia facesse effetto ho detto a mio marito: "prendilo perchè mi cade per terra!"...
    Ora non starei più senza il mio ometto piccolo e lo amo più di ogni altra cosa al mondo, ma il parto è stato tutto diverso da quello che credevo!

    RispondiElimina
  3. anche per me è stato così. Non ricordo nulla o quasi. E il mio non è stato un parto troppo difficile. Hai descritto benissimo quello che è stato anche per me.
    Ti rifarai la prossima volta ;)

    RispondiElimina
  4. Ho guardato troppi film strappalacrime ed avevo alte aspettative per il mio parto ahahah.
    La realtà è la nostra :)

    RispondiElimina

Flickr Images

.